Il vertiginoso aumento di Amazon Prime

In questi giorni è arrivata una comunicazione da parte di Amazon ai suoi utenti prime più fedeli: l’aumento dell’abbonamento annuale.
Sebbene qualsiasi bene di consumo sia assoggettato ad aumenti costanti, il costo di amazon prime ha lasciato i suoi clienti interdetti: dai 19,99 € iniziali improvvisamente si passa 36€, quasi il doppio in un colpo solo.
C’è ancora speranza per chi è già iscritto da tempo, in questo caso infatti, verrà “regalato” un abbonamento alla vecchia tariffa se l’utente rinnoverà entro il 4 maggio 2018.
Per i nuovi utenti quindi nessuno sconto previsto, e dal 2019 i 36€ resteranno un must per tutti quanti.
Per appianare un po’ i malcontenti, Amazon ha comunque dato l’opzione abbonamento mensile a 4,99.
Tirando le somme dunque, per i nuovi arrivati non ci saranno particolari vantaggi a fronte dell’aumento: anche la tariffa mensile infatti, a lungo andare supera il costo dei 36 € già dopo l’ottavo mese.

L’azienda come giustifica questa scelta?
In realtà non fornisce particolari spiegazioni: pare che le nuove proposte come Amazon Prime video, antagonista di Netflix e Prime Photos abbiano contribuito ad alzare i prezzi che comunque restavano invariati da parecchi anni.
Si tratta di aumento naturale dei benefit che sono entrati a far parte di Amazon dal 2016. Certo è che l’adeguamento improvviso continua a lasciare perplessi gli utenti.
Un modo per correre ai ripari potrebbe essere quello di utilizzare il rinnovo manuale e usufruire della tariffa mensile solo quando se ne ha veramente bisogno (come per esempio sotto Natale) oppure semplicemente ingoiare il rospo a fronte della celerità del servizio che tutti conosciamo.
Una celerità che, da come possiamo leggere sui quotidiani degli ultimi tempi, mette a dura prova i loro drivers, sposando una politica di super lavoro sottopagato, che ha colpito dritto al cuore di alcuni utenti che già hanno cercato di limitarsi negli acquisti per migliorare la qualità della vita di questi lavoratori.